Il Canto Di Pungolo.
Conosci il mondo dell’ ASMR?
No, aspetta… Frena! Non correre a testa bassa verso conclusioni affrettate.
Ok, senza dubbio i miei pensieri avrebbero bisogno di una bella ristrutturazione fatta a modo, e sicuramente dovrei fare un bel po’ di lavoro sulla mia salute mentale.
Molto probabilmente poi, in una situazione come questa, anche l’aiuto esperto di “uno bravo” andrebbe davvero preso in considerazione.
(E fin qui…)
Ad ogni modo non mi ci vedo tanto ad esserci sotto con tutta quella roba lì, con tutti quei suoni e tutti quei rumori piacevoli di cui la gente si serve per curare i propri stati d’ansia.
(Forse?)
Non so se hai presente, ma parliamo tipo di voci che sussurrano parole appena percepibili, capito? Di superfici ed oggetti sfiorati con le unghie, di cose così insomma…
Come il canto di un rasoio di sicurezza?
(Non ti seguo. Dove vuoi portarmi?)
Dai, faccio un passo indietro di qualche anno e te la spiego.
(Maronn!)
Ho sempre odiato radermi, te lo giuro è una cosa che ho sempre detestato con tutto me stesso.
Non una bella idea? Concordo, vista anche la pettinatura che madre natura mi ha imposto fin da giovanissimo, e con questo look poi… che richiede una notevole familiarità con le lame.
(Cosa?)
Serviva una soluzione, ed una in grado di conquistare il cuore e la mente, entrambi così complicati, di questo povero lattaio (spennato come un pollo post skincare italo-mauriziana praticata da Sir Giovanni in persona).
Ho puntato tutto sulla mia curiosità verso le cose del passato, sul mio inesauribile animo nerd, e su quel poco che rimane tra i rimasugli del mio lato “over-sensitive”.
Il risultato?
Questo: è da qualche anno che, quando è possibile farlo, prendo del tempo per me stesso e mi concedo il piacere della rasatura con metodo tradizionale.
Quindi in giorni come questi va più o meno così, e lascio agire la crema pre-barba mentre preparo le mie armi.
La scelta del rasoio è uno dei momenti più importanti di tutto questo rito, ed oggi tocca a Pungolo (rasoio di sicurezza proudly made by Edwin Jagger, davvero molto old-school), mentre Narsil (shavette obviously made by Parker, con un manico in legno bello per sempre) e Goat (moderna interpretazione di Gillette e Razer con cui ho voluto omaggiare Antonio Hueber da Padova 😉) se ne stanno in tribuna a guardare.
Prelevo con un pennello un po’ di sapone ed inizio a montarlo in una ciotola, mentre respiro lentamente e lascio che questi profumi mi calmino e mi rilassino fino in fondo.
Non c’è fretta, prendo tutto il tempo che mi serve.
E mi insapono il viso gustandomi il momento, da vero esemplare di maschio alfa mai stato in vita mia, mentre già sto ridendo di me un po’ per la situazione ed un po’ per le espressioni che sto facendo o che sto per iniziare a fare.
Una delle pochissime cose che faccio senza musica, pazzesco vero? Proprio io che, come ormai già saprai, lascio anche solo un sottofondo appena appena percettibile durante le notte.
Non in questa situazione invece. Qui esigo religioso silenzio.
Mi garba che anche i suoni tipici di questo gesto senza tempo facciano parte di questa esperienza, senza di loro non sarebbe la stessa cosa.
E poi senti come canta Pungolo stamattina!
Difficile trovarti un suono simile o anche solo paragonabile a quello prodotto da una lama singola mentre lavora sulla tua barba.
Altro che ASMR, me ne sto proprio andando da un’altra parte, e tu quoque sembri finalmente sbiadire ed allontanarti piano piano dal centro della scena che ho in testa (sempre e tutti i giorni… più o meno da quando ho scoperto che esisti. Ma oggi tu non c’entri un cazzo).
Qualche goccia di sangue appena sopra le labbra.
(dai, ma che cazzo, fai attenzione! Va bene tutto, Ok staccare, ma occhio che con questa roba ti puoi fare male sul serio.)
Di riflesso, quasi senza pensarci, e con un gesto “parecchio sexy” 😂, ci passo la lingua sopra.
(Bell’idea! Ammira come le note ferrose del sangue già stanno iniziando una danza con questo trionfo di sapone dai toni legnosi.)
Ma non si bestemmia, no no, nemmeno un moccolo piccolo piccolo.
Mi fisso allo specchio, e poi con la barba fatta per metà (neanche fossi Gianmarco Tamberi) me ne esco con un…
Ay Papi, Que Rico!
Non credo di essere stato contagiato.
La sua passione per le donne provenienti dal mondo latino ormai non solo è leggenda, ma è anche da considerarsi come un abito di sartoria fatto su misura per questo bellissimo classe ’99 dai lineamenti a metà tra il terrone ed il nord-africano.
Ma la padronanza della lingua italiana?
Dobbiamo parlarne?
No, meglio di no.
Il punto è che non so come chiedergli scusa, e che non so come dirgli grazie.
Forse perché non so quale delle due cose dovrei davvero fare.
Nessuno dovrebbe vedermi in uno di quei momenti e nessuno dovrebbe ascoltare quelle cose.
Lui meno ancora degli altri.
Proprio lui che dopo averti scritto che gli manchi (e con 🐐 in riproduzione) esige la tua posizione per poi raggiungerti… con due Redbull per aiutarti ad affrontare quei kilometri, e con due cazzate e due racconti per passare qualche minuto insieme.
Lui che ti apre la porta di casa in accappatoio dicendoti “perdona il pesce in mano”, e poi guardando preoccupato il tuo viso segnato dalla febbre, prima si scusa per non avere della Tachipirina, ed a seguire te ne passa una appena appena fatta su presentandotela come medicina alternativa.
Lui che in condizioni discutibili (come anche le tue del resto) ti abbraccia dopo averti detto una stronzata pazzesca, e poi rimane qualche istante con te prima a fissare il punto esatto della ringhiera dove avrebbe dovuto ancora trovarsi quel posacenere, e poi a ridere per essere entrambi così messi male al punto da non accorgersi nemmeno di aver fatto il danno (Meli, perdonaci se puoi).
Lui che… Ti fa capire che Umberto Bossi in fondo sui terroni aveva ragione, soprattutto su quelli con un accento così illegale.
“Nord, centro, sud. Realtà differenti, con problemi differenti. Solo uno stato federale è in grado di dare risposte vere al paese. Con la Lega il paese rinasce.” 😅
Devo mettere qualcosa su questo taglio.
Brucia davvero un casino.
Conosci il mondo dell’ ASMR?
Ma Vaffanculo.
Your Favorite Milk Delivery Boy.
