Ma forse anche no. Anzi, direi un “male male qui”.
Ad ogni modo immaginavo che prima o poi avrei voluto usare questa espressione come titolo “per qualcosa da scrivere qua”.
Se non ricordo male basta tornare indietro di qualche mese.
Me ne stavo sul balcone di casa mia, seduto a gambe incrociate sul pavimento ad assaporarmi una Marlboro post cenetta handmade. Un calice di Schiava, un filo d’aria fresca in quella che è stata una estate quasi impossibile, e con uno dei miei pezzi preferiti dei Chainsmokers sullo sfondo, all’orizzonte dei miei pensieri.
Ridevo da solo, perché mi dicevo “dai, fin qui tutto bene”, ma in realtà già sapevo che stavi diventando decisamente un problema per me. Cominciavo già a parlare troppo spesso di te, ad usare la nostra differenza d’età come scusa e, ovviamente, a scherzarci su con le persone attorno a me, dicendo cose del tipo “è nata nello stesso anno in cui i Brand New facevano uscire il disco che ho tatuato sul braccio” oppure cose del tipo “è nata nello stesso anno in cui Juventus e Milan erano sul tetto del mondo, inarrivabili” a seconda del mio voler utilizzare l’argomento musica o l’argomento giuoco del pallone.
È passato qualche mese e, come da me previsto, la situazione non è cambiata poi così tanto.
Non è vero. La situazione è decisamente peggiorata.
E adesso sto per raccontarti una bella stronzata così da farti capire quanto.
Perché non inguaiarsi l’agenda, già complicata di per se, cedendo alla richiesta di indossare nuovamente le vesti del Dungeon Master?
Ero davvero titubante, e con tantissime e valide motivazioni per lasciar perdere, tipo l’essere decisamente fuori allenamento (la mia ultima sessione da DM risaliva alla fine degli anni duemila), tipo la mia dislessia non diagnosticata (molto meglio scrivere: non mi incarto e non sono costretto ad ascoltare la mia voce che per la cronaca ho sempre detestato. Bruno AUTOSTIMA De Micco), e tipo il non poter reggere il confronto con il signor Montanari (DM di noi poveri nerd e uccisori di mostri della domenica sera, dall’esperienza e dalla competenza per me irraggiungibili, oltre che una delle persone più belle di tutto il creato).
Poi mi sono detto “dai, ma perché no?”.
È una cosa che ho sempre trovato divertente, di creatività ne ho sempre avuta da vendere, e poi un po’ mi stuzzicava l’idea di avere tre giocatori completamente nuovi a quel mondo, due amici e mio fratello.
Sta andando alla grande, Sam in particolare ci è finito sotto di brutto, e già dopo solo una manciata di sessioni avrei abbastanza cose da raccontare da riempire tutto il blog.
Stasera però voglio solo condividere questa istantanea presa dalla nostra chat dove, per iniziare un veloce recap della sessione precedente, prima ho tirato in ballo il papà della lingua italiana in persona, e poi ho avuto il coraggio di fare questo:

Quindi, cara la mia bella e giovane figlia del fornaio, adesso ascoltami bene.
Quando anche solo un “Ciao Bruno” e pochissime altre parole diventano un problema così grande da condizionarmi così tanto, penso sia arrivato anche il momento in cui te ne devi andare anche un po’ a fare in culo.
Stronza.
Con affetto, si intende.
È pur sempre il mio blog.
Non va preso troppo seriamente.
Ho ancora voglia di divertirmi.
‘mocc.
Your favorite milk delivery boy.