La “fiorellaia” di Via Colombo.

Lei passa ogni mattina con puntualità
Ed io corro come un matto per essere là
Succede il finimondo in mezzo a quell’incrocio
Ogni volta che passa lei, lei.

Mi hanno già tamponato, la macchina sfasciato
Ma devo esser sempre là
Due costole incrinato e un braccio fratturato
Ma voglio esser sempre là.

Nel mio mondo ideale Sebastiano dei Derozer dovrebbe essere riconosciuto come uno dei migliori tra i poeti mai esistiti.
Poi se un po’ sto scherzando, e se un po’ mi dispiace per te, nel caso tu non sappia di cosa sto parlando, poco importa.

Ma voglio esser sempre la.

Grazie a Dio non dovevo guidare per andare all’asilo. Sì, all’asilo, hai capito bene. Non è un mio ricordo, ma di una fonte attendibilissima. Parlo di un piccolo Brunino di quasi trent’anni fa, una pettinatura di quelle che quando ti riguardi in foto stramaledici i tuoi genitori che ti facevano andare in giro conciato così, la sua caratteristica fossetta sulla guancia sinistra, il suo walkman sempre con se. 

Impossibile andare all’asilo se prima non si passa dalla “fiorellaia” di Via Colombo. 

E così quella santa donna di mia madre mi permetteva di incontrare il mio primo amore, ed il mio primo tra gli amori impossibili. Chi ben comincia…
E se non esiste nessun amore che possa definirsi tale se non ti lascia un segno, guarda cosa cazzo doveva capitare a me.

Onestamente non so se esiste un nome per questa “patologia”, per il mio sentirmi costretto a guardarmi le scarpe pur di non incontrare il tuo sguardo anche solo per un attimo, per il mio rischiare di arrossire apparentemente senza un motivo, per la mia difficoltà a pronunciare anche solo le parole con le sillabe più semplici.

O forse è solo tutta colpa tua, per quale motivo devi avere gli occhi blu?

E non parlo di attrazione fisica, tutti abbiamo le nostre preferenze, ed il mio debole per le donne un po’ curvy non mi ha mai creato problemi di nessun tipo, al limite lo ha creato ai loro morosi, mariti e/o compagni.
Ma questa è tutta un’altra storia.
Irrilevante l’età, il fisico, l’etnia ed il sesso di chi li porta, qui sto parlando di qualcosa che un po’ mi uccide tutte le volte, di una delle cose che più amo e detesto allo stesso modo di tutto il creato, bella come camminare sotto la pioggia, come il profumo del caffè, come fare musica… qualcosa di così bello che mi fa letteralmente andare giù di testa.

La più bella tra le opere d’arte.
Il mio tallone d’Achille.
E sembra che davvero non riesca a guarire.

Quindi adesso ascoltami, se fai parte di quella piccola percentuale di persone al mondo dotata di occhi blu allora scusami se mi fisso le scarpe, scusami se parlo poco e se cerco di evitarti, è solo che mi sento a disagio. 
E se invece abbiamo (o abbiamo avuto) un rapporto di qualsiasi tipo, sappi che avrò sicuramente cercato in ogni modo e con ogni mezzo di tenerti a debita distanza.
Se poi mi sono arreso, devo per forza di cose avere visto qualcos’altro di speciale in te per la quale valga la pena di sentirsi così. Sicuro. 

E niente, grazie tante cara la mia fiorellaia.
‘Mocc a mammeta? 
Sì, sempre.

Yours.
brun-eee-no.

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