Parte1.
E giri per casa come un’anima in pena, e non sai più che c***o fare per passare il tempo.
Bevi qualcosa, fumi una sigaretta sul balcone, ma il cielo non ha ancora la minima intenzione di schiarirsi.
Torni a letto, ascolti due o tre canzoni, poi spegni l’iPod e ce la metti davvero tutta per dormire un po’, ma la testa proprio non ne vuole sapere di spegnersi.
E prima in maniera ordinata, poi del tutto confusionaria, ti presenta tutto ciò che sei, ma tralasciando le cose che apprezzi, o al limite che hai imparato ad accettare…
Tutto ciò che stai facendo, ma non le poche cose di cui sei fiero.
Piuttosto quelle senza una vera ragione, quelle che faresti anche a meno di fare, quelle che proprio dovresti fare.
Vieni letteralmente spaccato, e ti si presenta una immagine di te filtrata con tutto il peggio.
E ti viene da dire «proprio adesso sono stanco da dio, e che mi farei una bella tirata fino a mezzogiorno?»
Risponde un flusso di immagini che ti promette che non chiuderai occhio, non importa quante volte ti rigirerai nelle lenzuola, o quante volte cercherei di strapparle a morsi.
«Dai, mi arrendo!» detto cercando dei vestiti… Ho voglia di uscire!
Parte 2.
È mattina… sono sul divano e sono rientrato una mezz’ora fa.
Ho incontrato un mio vicino di casa, forse un po’ stupito di vedermi fuori a quell’ora.
Lui era già sveglio e portava fuori i suoi cani.
Abbiamo fatto un giretto parlando del più o del meno, abbiamo trovato un bar aperto ed abbiamo fatto colazione.
Dopo esserci ringraziati a vicenda della compagnia rientriamo a casa.
Dai, almeno un modo carino di iniziare una giornata… anche se per me quella precedente non è mai finita.